Il Tartufo bianco, diamante della terra, ha compiuto una magia: mi ha fatto ancora più innamorare della mia regione, ecco perché…
Non ringrazierò mai abbastanza il tartufo bianco perché grazie a lui e al progetto della Camera di Commercio Alessandria – Asti, “Le Tavole del Tartufo“, ho scoperto luoghi stupendi, eccellenze gastronomiche ottime e persone meravigliose.
Un grazie speciale va a Lara di Alexala, a Valentina, a Roberta di Monferrato Travel, alla nostra guida Ivan e ai miei compagni di viaggio per aver reso questa esperienza uno di quei ricordi speciali da portare sempre con sé.
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Ristorante Campanarò
Questa è la storia di una “Cocotte” e della sua magia.
Il Ristorante Camapanrò è situato nel centro storico di Asti e, da sempre, è specializzato in piatti a base di tartufo. Tra quello bianco e quello nero riescono a proporre quasi per nove mesi all’anno i loro piatti pregiati.
La loro cucina racconta bene il territorio monferrino con qualche proposta vestita un po’ a nuovo ed è accessibile anche ai celiaci (hanno il bollino AIC)!
Un ambiente accogliente e caldo, reso speciale da Simone e il papà che ti accompagnano in un’esperienza al cui centro c’è il benessere del cliente.
)Vi dico solo che non vedo l’ora di tornarci…)
Uno dei piatti del menù a base di tartufo è la Cocotte (in foto) ed è di certo il piatto che mi ha conquistato nei due giorni di visita tra Asti ed Alessandria. Due strati di pane, un tuorlo d’uovo, crema di latte e parmigiano si trasformano in una fusione perfetta di sapori e completata dalla cascata di tartufo bianco grattato sopra. Questo piatto vi scalderà il cuore, già solo per quello vale una gita ad Asti.
Scoprendo Asti… con un solo biglietto
«L’Antica città di Asti… è nobile e civile, ricca, e di popolo ben piena e di begli edifici ornata, ha buono e producevole territorio, tanto di frumento quanto di vino e d’altre cose necessarie all’huomo e ha per suo patrono San Secondo» |
Appena varcato il portone laterale della Cattedrale di Asti, sono stata sopraffatta da un tuffo al cuore. Non mi aspettavo un tale spettacolo di bellezza e non mi aspettavo che i miei occhi si riempissero di tanta meraviglia.
Visitare Asti nel suo profondo (anche se solo in parte), mi ha fatto capire quanto sia importante vivere a pieno una città per comprenderne la ricchezza e l’identità.
Avere una guida preparata e attenta come Ivan è stato di certo il valore aggiunto, ma ho scoperto con piacere che esiste un modo per visitare Asti in autonomia. E per farlo basta un biglietto da 10 euro! Con esso potete visitare ben 7 tra musei e siti archeologici in cui troverete un apposito lettore di codici a barre ed entrare in autonomia alla scoperta della storia di questa città. Qui sotto il link con tutte le info!
Tutte le tappe del tempo in un unico insieme
Passeggiando per il centro storico ti ritrovi a braccetto con Benedetto Alfieri e Lionetto Ottolenghi, due figure principali delle costruzioni della città.
Posti davanti al Palazzo in stile barocco piemontese di Benedetto Alfieri attaccato alla Chiesa di San Secondo in stile gotico è chiaro come diversi stili convivano in uno stesso luogo tanto da ritrovarsi qua e là ad osservare un palazzo stile liberty per poi posare lo sguardo su palazzi in stile razionalista per tornare ad apprezzare il barocco piemontese e i mattoni storici delle chiese. Una commistione di stili, ma anche di racconti e di figure importanti che rendono Asti una cittadina davvero da scoprire.
Aggiungici poi la magia del Natale con le casette del Mercatino del Magico Paese di Natale… e la magia è compiuta!
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