L’ula al furn è una ricca minestra della tradizione tipica delle Valli Occitane. Una minestra fatta di verdure, carne e legumi a lenta, lentissima cottura…
La tradizionale “ula al furn”
Come succede spesso, le ricette della tradizione sono legate a festività e al vivere scandito dalla natura e dalle stagioni.
L’ula al furn, che prende il nome dal metodo di cottura, non dovrebbe mai mancare all’Epifania. E’ una minestra molto ricca cotta in una grossa pentola di coccio e cotta con il calore residuo del forno a legna in cui veniva cotto il pane. L’ula cuoce per almeno 12 ore divenendo una saporita minestra densa poiché gli ingredienti arrivano a sfaldarsi quasi del tutto.
Ho avuto la fortuna di assaggiarla qualche anno fa (LEGGI QUI) ed è uno dei motvi per tornare!
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Le mie versione della ricetta
La prima differenza evidente è la minor densità della minestra. Pensate, l’ho cotta per 4 ore! Avrebbe avuto bisogno di molte più ore perciò voi cuocete per tutte le ore che avete a disposizione. La prossima volta voglio provare a cuocerla in forno…
La ricetta prevede, inoltre, l’aggiunta di costine di maiale ed erbe come la santoreggia. Purtroppo non ne avevo e quindi ho provato a preparala senza. Devo dire, che nonostante tutto, il risultato della cottura in terracotta dà sempre molte soddisfazioni! Provare per credere.
Ingredienti per 2 persone:
- 2 l di brodo vegetale (la ricetta prevede solo acqua, ma nel mio caso, mancando la carne, ho voluto aumentare un po’ il sapore)
- 250 g di fagioli freschi (io ho usato i borlotti)
- 250 g di patate
- 1 spicchio di aglio
- 1 porro
- 1 carota
- 1/2 cipolla
- 100 g di zucca pulita
- 1 rametto di prezzemolo
- 3 – 4 foglie di basilico
- 1/2 cucchiaino di semi di finocchi
- Olio evo q.b.
- Sale q.b.
Preparazione
Lavate, pulite e tagliate tutte le verdure in pezzi piccoli. Mettete tutti gli ingredienti nella pentola di terracotta, aggiungete il brodo e chiudete con il coperchio. Utilizzando uno spargifiamma, mettete a cuocere sul fornello a fiamma bassa per diverse ore (più potete meglio è). Regolate di sale e servite calda…
… “Stuzzichevole”!
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