La portulaca è un’erba spontanea, considerata “spudorata” visto la sua crescita quasi infestante. Molte leggende si nascondo dietro alla sua capacità di tenere lontane le “energie negative”…
La portulaca, nota anche come porcellana, erba grassa o procaccia, può essere mangiata cruda in insalata o cotta, ad esempio, in una frittata. La sua consistenza mucillaginosa può aiutare ad addensare minestre e stufati. Potrete eliminare questa sua caratteristica, prima di metterla in una frittata, passandola in una pastella fatta da un uovo sbattuto e farina.
Sembra possegga proprietà antiossidanti (dovute alla presenza di alfa-tocoferolo, acido ascorbico, beta-carotene e glutatione), depurative, diuretiche e rinfrescanti. In passato, veniva utilizzata come rimedio contro lo scorbuto dato l’alto contenuto di vitamina C. Inoltre è ricchissima di Omega 3.
Pensate che i rametti tagliati a pezzetti possono essere conservati sottaceto o in salamoia come per i capperi.
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L’uso della protulaca è molto antico, possiamo infatti trovarla dall’Antico Egitto, passando per l’antica Roma (ne parla largamente Plinio il Vecchio), fino al medioevo. Pensate che nel seicento i cuochi di Carlo II la mettevano nell’insalata… Sarà stato anche per la sua capacità di “raffreddare i bollenti spiriti”?
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