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Come risottare pasta & co.

29 Maggio 2020
risottare

Risottare la pasta? Perché no?

Perché scegliere un modo diverso per cuocere la pasta? Vi darò tre ottime ragioni: 1) risparmio di energia, acqua e tempo; 2) miglior sapore e cremosità del piatto, 3) maggiori nutrienti che altrimenti scivolerebbero via con l’acqua scolata.

Se ancora non siete convinti, leggendo procedimento e consigli, scoprirete che non è poi così complicato 🙂

Procedimento

Si tratta di una cottura per assorbimento. QUI puoi trovare le fasi per pepare un buon risotto. Ecco, per la pasta risottata, la procedura è molto simile:

  • in una padella capiente fai soffriggere la cipolla (o porro o simili) in un filo d’olio;
  • fai rosolare gli ingredienti che hai scelto per il tuo condimento per pochi minuti;
  • aggiungi la pasta scelta, meglio se totalmente cruda, e mescola bene;
  • unisci acqua o brodo un po’ per volta proprio come faresti per un risotto;
  • finisci con la mantecatura e impiatta.

Quando NON risottare

Si può risottare tutta la pasta e con ogni condimento? Assolutamente no. Ci sono alcuni dettagli da tener in considerazione:

  • non sono indicati formati di pasta troppo grandi, avrebbero una cottura disomogenea. Scegliete paste piccole, spaghetti o paste particolari come la fregula sarda (vedi sotto ricette);
  • per ovvie ragioni, sono sconsigliate le paste fresche che hanno già di per sé una cottura molto breve e non riuscirebbero a sostenere una cottura di questo tipo. Il rischio di scuocere con questa tecnica è in agguato!
  • i condimenti già “leganti” come pesto, besciamella, fondute, uova non sono adatte. L’amido rilasciato dalla pasta farà da legante e si creerebbe un disastro più che una prelibatezza. L’unica possibilità sarebbe quella di risottare la pasta in bianco e unire all’ultimo il condimento. Io, comunque, vi consiglio di optare per condimenti in bianco, con patate ecc. (es: aglio, olio e peperoncino, pasta e vongole…).

Con questa tecnica posso preparare altro?

Molti cereali si prestano a questo metodo e il piatto prende spesso il nome del cereale usato come “orzotto“, “farrotto“… Si procede come per la pasta e mi raccomando non utilizzare cereali che crescono assorbendo acqua come miglio, quinoa, couscous… Diventerebbe un “mappazzone“!

In effetti, pasta e riso non sono gli unici possibili protagonisti di questa cottura. Potete cuocere, ad esempio, anche i legumi tenendo presente che, nel caso di legumi secchi, la procedura è un po’ più lunga (prima l’ammollo, poi sbollentare ecc… per ammortizzare i tempi).

Ma anche alcune versure si prestano bene, come nel caso di cavolfiore e ortaggi affini (vedi sotto la mia ricetta). Dovrete avere l’accortezza di ridurli a pezzi regolari e non troppo grandi perché la cottura sia omogenea. In questo caso non ci sarà bisogno di sbollentarli prima e manterrete così una consistenza più croccante. Certo, non sono adatti vegetali a foglia verde. La differenza con la cottura normale in padella (stufare) allora qual è? A mio avviso, la differenza sta nella mantecatura finale, che normalmente non viene fatta con le verdure.

LE MIE RICETTE RISOTTATE (in continuo aggiornamento…)

PASSIONE PER LA FREGULA

TUBETTI DI FARRO RISOTTATI CON PATATE E CAVOLFIORE

CAVOLFIORE RISOTTATO

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