“Le popolazioni del Veneto, non conoscono, si può dire altra minestra che il riso, e però lo cucinano bene e in tante svariate maniere.”
Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, 1891
Sono una grande appassionata di riso e risotti. Appena ne ho l’occasione vado nella zona delle risaie (gran fortuna vivere in Piemonte eh?) a scoprire nuove aziende o fare qualche corso per degustatori e molto altro (LEGGI QUI).
Quindi, vedo un contest sul risotto e secondo voi cosa potevo fare? Un bel risotto ovviamente! Possono partecipare anche coloro che non possiedono un blog e avete tempo fino al 13 Maggio (in fondo trovate il link con tutte le info).
Per il mio risotto ho scelto…
IL RISO
Di solito utilizzo la varietà Carnaroli, ma da un po’ ho riscoperto il Riso Roma. Forse è meno pregiato ma trovo che dia grandi soddisfazioni. Dai miei ricordi di bambina, si è sempre usata questa varietà, ma oggi forse è stata messa un po’ da parte.
L’ho scelto per il mio risotto per due motivi:
- il Chicco: grande e tondeggiante assorbe bene il condimento pur mantenendo la sua consistenza e forma. Dà molta soddisfazione “sotto i denti”.
- Cede molto amido in cottura e lo rende ideale per risotti mantecati e morbidi… Proprio quello che ci vuole per il mio risotto!
LA ROBIOLA DI ROCCAVERANO DOP E LA NOCCIOLA TONDA GENTILE
ATTENZIONE: Ad oggi il disciplinare è cambiato! Ora si chiama Roccaverano DOP ed è prodotta con 100% latte di capra.
La scelta di mantecare il risotto con questo formaggio non è un caso. La caratteristica del Riso Roma di cedere amido e la piacevolezza della Robiola ben si sposano in un connubio perfetto. Ho scelto la Roccaverano DOP fresca, Presidio Slow Food prodotta nelle zone di Asti e Alessandria, per una spinta un po’ più sulle note acide, bilanciate dalla dolcezza delle nocciole e del Moscato. La nocciola, inoltre, conferisce la croccantezza tanto preziosa per un piatto gourmet che si rispetti. La Nocciola Tonda Gentile o Nocciola Piemonte è una varietà di nocciola IGP prodotta nel Basso Piemonte. Direi proprio un risotto che decanta le meraviglie piemontesi 🙂
CURISOITA’: A Roccaverano a fine Giugno si tiene la Fiera Carrattesca, immancabile appuntamento per gli appassionati!
Ma passiamo alla ricetta del mio risotto…
Ingredienti per 4 persone:
- 6 tazzine da caffè di riso Roma
- 1 mazzetto di Asparagi piccoli (che useremo in tutte le sue parti)
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 gambo di sedano
- 130 g di Roccaverano Dop fresca
- 1 noce di burro
- 2 cucchiai di nocciole tostate Tonda Gentile
- Olio evo q.b.
- 2 cucchiai di Parmigiano reggiano
- Pepe e sale q.b.
- Moscato q.b.
Preparazione
Prepariamo il brodo vegetale: pelate la cipolla. un quarto tenetelo da parte per il soffritto. La restante cipolla la tagliate a metà e la “sbruciacchiate” in padella antiaderente. Mettetele poi in una pentola con abbondante acqua fredda, insieme alla carota pelate e tagliata a metà e al gambo di sedano. Aggiungete anche i gambi degli asparagi ben lavati. Aggiungete del sale (non esagerate, potete sempre correggerlo dopo) e al bollore fate cuocere per almeno 20 minuti.
Per gli asparagi: lavateli bene e separate le punte dal resto del gambo. Le punte fatele leggermente sbollentare e tenetele da parte. I gambi, invece, tritateli a rondelle.
Per il risotto: in un padellino fate scaldare un cucchiaio d’olio. Fate tostare il riso per circa 2 – 3 minuti. Una volta tostato, versatelo in un piatto. In una pentola, fate soffriggere bene la cipolla tenuta da parte, ben tritata. Unite gli asparagi a rondelle e fate cuocere per 5 minuti a fiamma media, aggiungendo poco brodo se necessario. Salate e pepate a piacere. Unite il riso tostato e sfumate con il Moscato. Una volta sfumato, aggiungete il brodo poco per volta fino a raggiungimento della cottura. Unite negli ultimi 3 – 4 minuti le punte degli asparagi che avevate tenuto da parte.
Mantecatura: spegnete il fuoco e coprite con un coperchio per 30 secondi. Ora potete aggiungere il burro, il parmigiano e la robiola a tocchetti. Amalgamate il tutto.
Guarnite con granella di nocciola e servite…
… “Stuzzichevole”!
2 Comments
la vostra robiola è favolosa e questo risotto, avrebbe davvero meritato, almeno a mio modesto parere, bravissima per la scelta degli ingredienti e per valorizzare i prodotti del tuo territorio. Perchè hai usato un Roma? io sarei stata sul classico Carnaroli.
Complimenti, una gran ricetta!
Ciao Elena, grazie per i complimenti… Non sai quanto mi riempano di gioia 🙂
Solitamente anch’io uso il Carnaroli… Il riso Roma è legato ad un ricordo d’infanzia; allora non c’era questa grande conoscenza e differenziazione del riso (almeno in casa mia) e si usava questo tipo . Ho voluto rispolverarlo riscoprendo la sua ottima potenzialità!
A presto e ancora grazie di essermi venuta a trovare 🙂