Sagra del #pommatan: un frutto, una storia fatta di persone

8 Settembre 2014

Penso che i luoghi siano fatti di e da persone e dalle loro storie di vita. Un luogo acquisisce valore per ciò che sa raccontare e allo stesso tempo dà valore alle persone, che a loro volta lasciano il segno del proprio amore e del proprio passaggio.
Ecco perché è così importante ricordare e trasmettere: la nostra identità non è solo nel qui e ora, ma nel passato e nel futuro.

A San Sebastiano da Po questo si avverte chiaramente. Paesino che conta 1800 abitanti, si estende dalla piana della riva destra del Po alle prime colline del Monferrato, nel tratto compreso fra i territori di Castagneto, Lauriano e Casalborgone, sulla sponda opposta alla città dì Chivasso. Le storie delle persone qui si intrecciano e creano una sinergia, si lavora insieme per esistere nella propria identità.

Pom Matan

Ogni Settembre si titene la Sagra del #pommatan che ne è un esempio perfetto. Tutti partecipano a questo evento per offrire un’esperienza divertente degustando specialità della tradizione culinaria San Sebastianese.
Il Pom Matan, protagonista di questa zona, è una varietà di mela antica dal caratteristico color verde con striature rugginose. Dato il suo alto contenuto di tannini, si presta in modo particolare alla cottura e all’utilizzo nelle torte.
Ho avuto il privilegio di essere ospite in una casa dove tre donne eccezionali, Lina, Loredana e Carla, mi hanno insegnato e fatto assaggiare le ricette tradizionali, gioiello di questa Sagra.
Un’esperienza del genere ti lascia molta serenità nel cuore e ti auguri di poter entrare nelle case di tutta Italia per imparare, conoscere, trasmettere e non dimenticare.

AGNOLOTTI DI POM MATAN

Questa ricetta antica è legata ad una leggenda (leggete qui).
Una sfoglia di pasta fresca classica (per ogni uovo, 1 etto di farina) racchiude un ripieno ottenuto mescolando le mele fatte cuocere e passate, salsiccia bollita, privata della pelle e tritata, uova, parmigiano e pangrattato. E’ una ricetta povera, quindi la salsiccia veniva spesso sostituita con uova, cavolo e pangrattato.
Vengono serviti con ragù di salsiccia per esaltare il ripieno.
Posso dirvi che sono ottimi e l’acidità leggera della mela ci sta benissimo!

Friceau

FRICEAU

Vi ricordate le mie di frittelle? (ne parlavo qui)
In questa zona, si cucinano in modo simile ma aromatizzate in modo particolare con la buccia del limone grattugiato. La pastella è composta da farina, latte, zucchero, uova, lievito, limone e un pizzico di sale per ogni uovo… Ma i trucchi per farle perfette?

La pastella deve essere freddissima e molto spessa.
Unite le mele tagliate a tocchetti in poca pastella per volta… Dovete riempirla proprio tanto di mele!
La pastella non tenetela vicino al fuoco.
Friggete in abbondante olio e a temperatura costante non troppa alta. Deve cuocere dolcemente.
Riempite tutta la padella con piccoli mucchietti di impasto, altrimenti l’olio brucia prima.
Una volta fredde… Si spolverizzano con zucchero a velo… MMMMMHHHHHH

TORTA NERA DI MELE

Diciamo subito che finalmente il mio compagno non può dire che questa torta sia asciutta!
Il segreto? E’ una torta senza farina: realizzata con mele cotte e passate, uovo, biscotti e amaretti sbriciolati, cacao amaro, buccia di limone e rhum. Una delizia “morbidosa” che si scioglie in bocca.
E quando non è periodo di mele, mettete la frutta cotta che volete! Per la ricetta QUI.
Dopo tanto lavoro, bisogna anche mangiare.

Una tavolata di gente allegra che mangia buon cibo (come i tomini fatti in casa da una signora… più Km 0 di così). Ad aspettarci anche i baracchini con altri assaggi del nostro lavoro e molti saluti con la promessa di rivedersi per la sagra.

Vi invito a questa sagra speciale e vi incuriosisco con un po’ di cifre: ogni sagra si cucinano circa 120 torte, tra le 6000 e le 8000 dozzine di agnolotti, più di 4 Kg di impasto per le friceau.
Numeri impressionanti per un paesino. Non perdete questa ghiotta occasione!

Buon #pommatan a tutti!

La vostra Stuzzichina